venerdì 25 maggio 2012

Molti giudicano l'apparenza.

Un giorno vidi una ragazza di 15 anni passeggiare per mano con sua figlia, la gente la chiamava "Puttana" senza sapere che è stata violentata a 13 anni.
La gente chiama un mio amico "Ciccione", senza sapere che ha una malattia che gli causa sovrappeso.
La gente fugge davanti al volta sfigurato di un signore senza sapere che rischiò la vita facendo il pompiere.
La gente prende in giro bambini portatori di Handicap senza sapere che sono 100 volte migliori di loro.



E' facile giudicare le persone, ma alla fine, chi sei tu per giudicare?
Cosa ne sai tu della loro vita?

Marco Sighinolfi

mercoledì 23 maggio 2012

Lettera a Melissa, da un povero stupido italiano medio.

Ciao Melissa,
Ti scrivo semplicemente per chiederti scusa.
Sono un povero stupido ragazzo italiano che ogni giorno passa la sua vita divorato dalla solita banale routine, più preoccupato a quale bar scegliere per il caffè con gli amici che alle vere problematiche che stanno uccidendo il nostro mondo, più impegnato a scegliere la giacca o la camicia giusta per andare in discoteca che a combattere l’immenso male e la paurosa ingiustizia con cui conviviamo. Ti chiedo scusa perché, ogni volta, aspetto che succeda qualcosa di grave per svegliarmi dal sonno morale in cui mi immergo ogni giorno, per analizzare tutte le cose che non vanno nella mia città, nella mia nazione, per far nascere in me un sufficiente sentimento di giustizia, una rabbia necessaria per dire basta! A 16 anni, mi guardo intorno e capisco che vivo in un mondo che non sento più mio, in una società troppo distante da quelli che sono i miei sogni, da quelle che erano le mie aspirazioni da bambino. Perché questo tutta questa malvagità? Perché tutta questa strafottenza? Ti chiedo scusa Melissa, mi permetto di farlo a nome di tutti, ti chiedo scusa perché lasciamo che tutto vada avanti così com’è, che la giornata passi senza che nulla cambi, che a decidere del nostro destino siano le persone sbagliate, che a disporre del nostro futuro siano gli altri e non noi. Venuto a conoscenza della tua morte, mi sono messo alla ricerca di una tua foto, volevo sapere chi eri, volevo vedere il tuo viso. Sono stato catturato dai tuoi occhi, dal tuo sorriso e ho continuato a guardati per circa un minuto. Immobile, con il cuore che mi batteva sempre più forte! Non so dirti il perché, ma mai, nella mia vita, il vedere una persona mi ha provocato una scossa interiore così forte. Quel bastardo elemento chiamato destino questa volta ha scelto te. Ha deciso che, alle 7.50 circa della mattina del 19 maggio 2012, dovevi essere proprio tu a passare lì fuori. Magari un caffè o un cornetto al bar, una chiacchierata per strada con un’amica, un litigio con tua mamma a casa perché non ti volevi alzare, ti avrebbero salvata. Scusami tanto Melissa, ti prego di farlo! Ancora una volta, per svegliarmi, ho aspettato che accadesse qualcosa di terribilmente brutto, di orribilmente ingiusto.
Un povero stupido italiano medio..
Marco Sighinolfi